TERRE DI TOSCANA – LE MIE PILLOLE

Si è conclusa la decima più una edizione (di vinitalyana memoria) di Terre di Toscana l’evento ideato e organizzato, da Acquabuona.it, testata giornalistica on-line che dal 1999 si occupa di vino e non solo. Purtroppo ho potuto presenziare solo il Lunedì, ma a giudicare dall’affluenza ai tavoli, in una giornata per gli addetti ai lavori, non faccio fatica a credere che l’affluenza nei due giorni abbia sfiorato le tremila presenze. Sempre nutrito il parterre dei produttori che oltre alle annate in commercio, nella giornata di lunedì, hanno proposto, come di consueto, le vecchie annate per fare toccare con mano, pardon con la bocca, l’evoluzione dei loro prodotti nel tempo.

A mio giudizio una delle migliori vecchie annate assaggiate è il Chianti Classico riserva 1997 Rocca delle Macìe. Anche se ancora non portava il nome della Famiglia Zingarelli in etichetta questo grande vecchio ha saputo sfidare gli anni restando integro nella sua complessità. Vi sfido a dargli 21 anni in una degustazione alla cieca. Un vero cavallo di razza del Chianti Classico.

Per quanto riguarda i vini d’annata non posso non menzionare il Syrah Apice 2014 di Stefano Amerighi. Siamo a Cortona dove da molti anni l’internazionale Syrah, proveniente dalla Valle del Rodano, ha trovato il suo luogo d’elezione. Vigne allevate con pratiche biodinamiche in cui le stagioni e gli elementi della natura devono interagire col le uve, poi come dice Stefano è il vino che deve interagire con loro per potersi esprimere. Il ritorno alla pigiatura con i piedi, l’utilizzo di lieviti indigeni, la cura per i particolari sia in vigna che in cantina, ci regalano un prodotto con ancora molto frutto ma con evidenti ed appaganti note tostate, ematiche e speziate che lasciano ben presagire per gli anni a venire.

Per la gioia quelli che mi conoscono meglio, e non perdono occasione per farmi notare la mia monotematicità, ho scovato una nuova bollicina in questo mare di rossi, prodotto dalla ditta Caparsa in Radda in Chianti. Come si può leggere sul sito del produttore: “il vino è stato realizzato con il metodo Classico utilizzando 100% sangiovese. Non è millesimato ed è stato denominato vino frizzante 2014 da tavola per semplicità, per non incorrere in disguidi di legge. E’ il primo vino prodotto da Filippo Cianferoni, un figlio di Paolo.” Ne sono state prodotte solo 300 bottiglie, quindi per il momento si tratta di un esperimento o poco più. Filippo mi ha confidato di credere nella spumatizzazione del sangiovese per cui dovremo solo aspettare che questa new entry, non esente da qualche difetto di gioventù, si affini sempre più per regalarci splendide sensazioni. Complice l’altitudine delle vigne, sui 450 mt. il prodotto esprime un’ottima  freschezza che caratterizza il prodotto

Il prossimo appuntamento con gli amici Acquabuona.it è per i prossimi 20 e 21 maggio sempre all’Una Hotel Versilia di Lido di Camaiore… stay tuned.

 

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