“LA PRIMA DELL’ALTA LANGA” 2019

Lo scorso lunedì 1° aprile al Castello di Grinzane Cavour (Cuneo) si è tenuta la seconda edizione de “La Prima dell’Alta Langa” evento annuale organizzato dal Consorzio Alta Langa e riservato a operatori, ristoratori, enotecari e giornalisti.

Presenti 23 produttori, 5 in più della passata edizione con cuvée, BdB, BdN, in formati tradizionali e grandi formati per un totale di 53 referenze di Alta Langa.

La produzione 2018 si è attestata su 1.3K bottiglie, che sebbene lontano dai numeri delle zone più vocate in Italia, comincia a formare una massa visibile sia per il mercato interno che per quello estero. Il vigneto cresce nelle superfici in modo regolato: 40 ettari originali provenienti dalla sperimentazione ai quali si sono aggiunti nel tempo nuovi impianti per arrivare al dato aggiornato a oggi di 280 ettari di vigneto suddiviso in 130 ettari in provincia di Asti, 130 in provincia di Cuneo e 20 in provincia di Alessandria. Sono il risultato di una crescita ordinata e condivisa.

Sembrerebbe una favola a lieto fine… invece c’è qualcosa che ancora non mi convince. Minuziosamente ho assaggiato tutti i prodotti in degustazione, che devo riconoscere sono cresciuti qualitativamente. Complessivamente ho trovato tutti i prodotti più diretti e vibranti. A parte in qualche sporadico caso il legno non caratterizza il gusto e la scelta dei lieviti regala sensazioni croccanti al naso, ma …si c’è un ma. Non ho trovato ancora un’identità univoca, un  filo conduttore che identifichi il territorio ed i prodotti. Vero che i numeri sono ancora piccoli, ma se il Consorzio si vuole affacciare sul mercto nazionale ed internazionale deve fidelizzare i potenziali consumatori ad un gusto il più possibile condiviso fra i vari territori. Compito non certo facile trovare un comune denominatore fra gli eterogenei territori, come Serralunga d’Alba e Canelli; fra le differenti altezze di produzione, si va dai 250 mt imposti dal disciplinare fino alle quote che i singoli produttori  decidono di utilizzare per allevare le uve, ma il giovane Consorzio dell’Alta Langa deve raccogliere questa sfida e cercare di vincerla nei prossimi anni.

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