Figli di una Bollicina Minore VII – Da Nord a Sud

Con questo appuntamento chiudiamo la settima edizione di FBM che come sempre ci ha regalato piacevoli sorprese. Devo scusarmi con i produttori di questa serata, ma le festività ed altri impegni personali, mi hanno fatto tardare e non poco la stesura di questo post. I campioni degustati hanno permesso di fare una ipotetica discesa da nord a sud. Due prodotti provenienti dal Piemonte, due dalla vicina Lombardia ed uno completamente diverso proveniente dalla Sicilia. Come al solito il servizio ha visto accrescere il numero dei mesi sui lieviti per degustare prodotti sempre più strutturati. La serata è stata una piacevole spumeggiante carrellata di nuove esperienze ed è servita per dare appuntamento a tutti gli appassionati presenti alla prossima edizione di FBM.

Piemonte: Ada Nada, “100”, Brut, pds 9 uve non dichiarate

Abbiamo già degustato quest’azienda nella versione rosata proveniente da uve nebbiolo. Questo è decisamente il fratello, o sorella se preferite, minore sia per la permanenza sui lieviti che per profumi e gusto. Non ci sono state comunicate le uve con cui viene realizzato questo prodotto. Alla mescita forma molta schiuma, soffice, bianca e restia a diradarsi. Il perlage è fine, ma non molto persistente. All’olfatto presenta una buona massa di profumi, ma confusi fra di loro. Oltre le classiche note fruttate e floreali si apprezza una piacevole nota minerale tipica dei terreni Tortoniani. In bocca la bollicina si stacca troppo presto dal liquido. In effetti da 9 mesi di presa di spuma non possiamo pretendere una bollicina integrata. Piacevole la freschezza e la conferma della nota sapida del territori già avvertita al naso. Prodotto semplice e di facile beva, senza troppe pretese che può essere utilizzato come aperitivo.

Lombardia, Vedrine“Nuit Dorée 2016”, Pas Dosé pds 18 Erbamat 50%, Groppello Gentile 50%

Dario è sempre il benvenuto a FBM. Per questa edizione ha voluto farci sentire in anteprima un pas dosé, realizzato in sole 2.000 bottiglie, dove ha introdotto l’Erbamat. Questo vitigno è stato da poco inserito nel disciplinare di produzione del Franciacorta ma presente da tempo nei territori della sponda del Garda bresciano. Alla mescita produce una schiuma soffice e bianca. Le bollicine di risalita hanno una grana abbastanza fine, anche se troppo veloci nel loro cammino. Al naso apre con sensazioni fruttate e floreali che non fanno pensare ad un pas dosé. Il frutto è a pasta gialla matura con sbuffi canditi. Anche il fiore tende a ricordi morbidi zagara. Forse maggiore persistenza sui lieviti potrebbe migliorare questo aspetto. In bocca troviamo una bella freschezza assimilabile a sensazioni di mapo ed un buon finale gustoso. Poca corrispondenza naso bocca, meglio la seconda, ma possiamo concedere questo peccato di gioventù.

DOCG Oltrepò Pavese MC PN, Bertè e Cordini, Brut pds 28 Pinot Nero 100%

Matteo Bertè, giovane ma già affermato enologo dell’azienda, interpreta il territorio con uno sguardo al futuro. Sebbene il dosaggio riportato sia Brut il prodotto è nervoso e scattante in bocca, ma andiamo con ordine. Alla mescita produce un’abbondante schiuma soffice e bianca. Il colore paglierino ha riflessi metallici, quasi satinati. Il perlage di risalita è di tutto rispetto: molteplici catenelle di piccole perle si innalzano da diversi punti del bevante. Al naso risulta intrigante. Dopo un iniziale frutto agrumato, un pompelmo rosa, entrano in scena altri riconoscimenti di frutta tropicale, come il mango e l’avocado. Una piacevole nota minerale integra le sensazioni. Sul finire appaiono note di fiori di timo. In bocca avvolge tutta la cavità. La bollicina è ben fusa nel liquido e sorregge una spiccata freschezza. Dopo la deglutizione la nota minerale prende i contorni sapidi e contiene la restante salivazione. Persistente nel ricordo.

IGT Terre Siciliane: Firriato, “Gaudensius”, Brut, pds 32 Chardonnay, Carricante

Cugino in veste bianca di quanto degustato la prima serata. La versione che abbiamo nei bicchieri è un BdB proveniente da vitigno internazionale miscelato con uve autoctone. Alla vista è di un giallo paglierino carico di colore. Arricchiscono la vista fini e persistenti file di bollicine. Apre con una nota minerale tipica dei terreni in cui viene allevato il Carricante. I profumi si esprimono su sensazioni fruttate di pompelmo rosa, susina acerba, lime; sul finire compare una scorza di arancia candita. Sbuffi di floreale come timo e fiori d’acacia ed una piacevole fragranza generalizzata. In bocca la bollicina è irruente e poco integrata nel vino. Scivola rotonda, ma non gioca in sinergia con la freschezza. Il gusto è coerente con quanto percepito al naso. Dopo l’attacco fresco, sulla lingua si può percepire una piacevole nota sapida che fa continuare la salivazione. Buona la persistenza di gusto.

DOCG Alta Langa, Cuvage, Brut 2015 pds 36 Pinot Nero 80%, Chardonnay 20%

Figlio dei vitigni internazionali inseriti nel disciplinare di produzione non tradisce i territori di provenienza. Alla vista si presenta con un bel colore giallo paglierino con piacevoli riflessi satinati. La brillantezza è assicurata da numerose catenelle di fini bollicine. Al naso le prime note in evidenza sono la mineralità e la fragranza. Fanno poi la loro comparsa dei piccoli frutti rossi di bosco pungenti, grazie al fatto che il PN non svolge la malolattica. Lo spettro si amplia con l’apporto delle sensazioni dello chardonnay che interviene con note di frutta acerba tropicale. Sul finale accenni di tostato chiudono il set dei profumi. Al gusto è dinamico. La bollicina resta coesa nel vino e massaggia delicatamente le papille gustative. La freschezza ricorda frutti non ancora perfettamente maturi, evitando però le durezze dei frutti acerbi. Sul finale di bocca, prolunga il gusto una piacevole sapidità.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.