Figli di una bollicina minore RELOADED: Denominazioni minori

www.sommelierxte.it ProdottiMartedì 11 Novembre u.s. nella classica e suggestiva cantinetta del Ristorante l’OCA di Viareggio, che ringraziamo per la disponibilità,  in qualità di conduttore della serata organizzata dalla Delegazione AIS Versilia  ho introdotto e moderato la seconda delle cinque serate del ciclo “Figli di una Bollicina Minore RELOADED” dedicate ai metodi classici Italiani “di cui si sente parlare poco”.

Titolo della serata: Denominazioni Minori.

 Sono stati serviti prodotti classificati come “Vini di Origine Geografica”, provenienti da DOP, così come indicati dal Decreto Legislativo n. 61 del 2010 che ha sostituito la vecchia Legge del 1992 e che ha ridisegnato la piramide di qualità in Italia. Scopo della serata era determinare se la qualità degli spumanti elaborati con la tecnica della rifermentazione in bottiglia risentisse o meno dell’appartenenza a queste zone di produzione che possiedono un legame con il territorio ed un determinato disciplinare di produzione con più o meno restrizioni.

www.sommelierxte.it PanelAbbiamo degustato 3 DOC e 5 DOCG e sulla carta avremmo dovuto avere i prodotti più interessanti nel blocco dei 5; non sono mancate le sorprese. I degustatori della serata, fra cui diversi corsisti ed appassionati “bubble lovers”, hanno saputo porre l’accento sulle varie sensazioni gustative con molta puntualità; sono state scambiate opinioni che hanno alimentato la tavola rotonda e che hanno sicuramente arricchito tutti noi.

I prodotti in degustazione, quasi tutti millesimati, selezionati territorialmente ed in base alle permanenze sui lieviti :

  • DOCG Oltrepò: Castel San Giorgio, Brut 2010, Pn 100%
  • DOC Colli di Parma: Ariola , “Metodus”, Brut 2010, Ch, Pb, Pn
  • DOCG Oltrepò: Castel San Giorgio, “Cruasè”, Brut 2010, Pn 100%
  • DOCG Alta Langa: Brettarossa, “Cuvée Leonora”, Rosé Brut 2010, Pn 100%
  • DOC Custoza: Menegotti Antonio, Extra Dry s.a., Garganega 50%, Ch 30%, Trebbiano 10%, Malvasia 10%
  • DOCG Alta Langa: Brettarossa, “Cuvée Leonora”, Brut 2008, Pn 70%, Ch 30%
  • DOC Custoza: Menegotti Antonio, Brut 2009, Ch 70%, Corvina 30%
  • DOCG Alta Langa: Giulio Cocchi, “Totocorde” Brut 2009, Pn 70%, Ch 70%

Come al solito per i più volenterosi riportiamo le note di degustazione:

 

www.sommelierxte.it Castel San Giorgio 2010 Brut BDOCG Oltrepò: Castel San Giorgio, Brut 2010, Pn 100%

Il primo dei due metodi classici dall’azienda Castel San Giorgio si presenta in veste bianca. Per quanto ci è dato modo di sapere il prodotto è una new entry nella produzione aziendale in quanto non ci sono state inviate le schede e nel sito aziendale non se ne fa menzione.

Scende nel bicchiere formando una bella schiuma anche se un po’ evanescente. Il treno delle bollicine ha fatto discutere i vari degustatori in quanto in alcuni bicchieri erano presenti in modo visibile in altri meno.

Al naso sensazioni di frutti a pasta bianca, mele e pere e lieviti ancora su crosta di pane a testimoniare la poca permanenza sui lieviti, 18mesi. In bocca la bollicina si propaga in tutta la cavità orale con poca pesantezza, tanto che qualcuno ha ipotizzato una minore pressione, ma soprattutto con poco grip.

Scivola senza lasciare ricordi. Anche la struttura del vino non è continua; a metà abbiamo un calo delle percezioni che poi riprendono con i ricordi gusto olfattivi delle sensazioni fruttate percepite al naso.

 

www.sommelierxte.it Ariola Metodus 2010 Brut BDOC Colli di Parma: Ariola , “Metodus”, Brut 2010, Ch, Pb, Pn

La vocazione di questa azienda, situata fra Felino e Langhirano, sono le bollicine. Nel catalogo aziendale sono nettamente predominanti rispetto ai vini fermi, ma allo stesso tempo l’unico prodotto metodo classico è il Metodus che ci aggiungiamo a degustare.

Siamo tutti molto attenti in quanto sappiamo che i lieviti addizionati sono indigeni e non selezionati e quindi vogliamo coglierne le eventuali sfumature.

Anch’esso forma una bella schiuma al momento della mescita, più persistente del precedente campione, seguita da una formazione di discrete piccole bollicine. Al naso si percepisce il dosaggio che rievoca sensazioni di distillato e ricordi di frutta a pasta bianca arrivata a piena maturazione. In bocca entra compatto e non ha cedimenti.

Basato su una buona freschezza, sicuramente dovuta all’utilizzo del pinot bianco nell’assemblaggio, strizza l’occhio ad una impercettibile sapidità che arricchisce la struttura. Di buona persistenza gusto olfattiva.

 

www.sommelierxte.it Castel San Giorgio Cruase 2010 Brut RDOCG Oltrepò: Castel San Giorgio, “Cruasè”, Brut 2010, Pn 100%

Parentesi rosa prima di accingerci a degustare i prodotti con maggior permanenza sui lieviti. Il primo dei due metodi classici è della stessa azienda con cui abbiamo aperto la serata.

Bello visivamente nel suo rosa confetto e buona produzione di schiuma color buccia di cipolla; fine e persistente il perlage che si vede dopo il diradamento della schiuma. Naso con ricordi del vitigno di provenienza. I piccoli frutti rossi di bosco, le fragoline, il cassis e un accenno di ribes compongono lo spettro olfattivo.

In bocca il vino si allarga presentandosi a noi con tutta la sua struttura. Il territorio è ben presente e riconoscibile nel bicchiere tanto da meritarsi la finezza per tipologia.

Bollicina rotonda, con più peso ma ancora con poco grip. Chiude con un piacevole accenno amaricante.

 

www.sommelierxte.it Cascina Bretta Rossa Cuvée Leonora 2010 Brut RDOCG Alta Langa: Brettarossa, “Cuvée Leonora”, Rosé  Brut 2010, Pn 100%

La particolarità di questo secondo rosato è l’utilizzo, nell’assemblaggio, di una percentuale di circa il 10% di vini di riserva affinati in barriques.

Rosa più scarico alla vista di ottima brillantezza e con buona formazione di schiuma della stessa tonalità del liquido. Al naso la spinta olfattiva è intensa e le note riconoscibili si attestano su prodotti di pasticceria come biscotti al cocco, pasticceria secca e una piacevole tostatura su di un letto di frutti rossi maturi.

In bocca entra deciso con una intensa freschezza basata su note agrumate che fanno ben salivare la nostra cavità. La bollicina, con giusto peso e piacevole grip, non risulta invasiva ne al palato ne come ritorno gustativo.

Con qualche grado in più la bocca diventa più simile al naso, allargandosi la struttura, mantenendo sempre una piacevole e intensa nota citrina. Buona persistenza gusto olfattiva.

 

www.sommelierxte.it Menegotti Xd BDOC Custoza: Menegotti Antonio, Extra Dry s.a., Garganega 50%, Ch 30%, Trebbiano 10%, Malvasia 10%

Unico di tutta la batteria ad avere un dosaggio superiore in quanto extra dry e non brut come i restanti. Le viti sono allevate su terreni morenici con buona presenza di scheletro il che dovrebbe conferire una piacevole nota sapida al vino.

Procediamo con l’assaggio. Discreta schiuma soffice e consistente prodotta alla mescita nel bevante. Piacevole l’aspetto visivo delle bollicine che si formano anche se abbastanza diradate le una della altre.

Naso elegante con profumi incentrati su frutta a pasta gialla ma ancora non perfettamente matura, piacevoli note tostate ed un accenno di caseario arricchiscono il bouquet. L’apporto dell’aromaticità della malvasia è ben controllato e non sbava nell’insieme.

In bocca è equilibrato, il dosaggio lo si apprezza solo nella struttura mentre il gusto resta posizionato su una buona freschezza e piacevole sapidità. Piacevole e duraturo il ricordo dopo la deglutizione.

 

www.sommelierxte.it Cascina Bretta Rossa Cuvée Leonora 2008 Brut BDOCG Alta Langa: Brettarossa, “Cuvée Leonora”,  Brut 2008, Pn 70%, Ch 30%

Cominciamo ad andare su quelli che dovrebbero essere i prodotti di pregio considerando che sostano sui lieviti oltre due anni. Il campione in oggetto è stato a contatto con i propri lieviti per 30 mesi adagiato nella cantina del produttore.

Bello l’aspetto visivo. Colore invitante, arricchito da una moltitudine di piccole bolle scoppiettanti all’arrivo in superficie. Naso con sensazioni burrose e di frutta a pasta bianca a cui però manca uno spunto di pungenza.

In bocca la morbidezza percepita al naso si riscontra e cozza con la parte acida della freschezza senza riuscire a fondersi in un tutt’uno. La bolla è setosa, ma come nel precedente campione dello stesso produttore, con poco grip sulla lingua.

La piacevolezza alla beva risulta essere compromessa da questa morbidezza non in equilibrio con le altre sensazioni gustative.

 

www.sommelierxte.it Menegotti Brut BDOC Custoza: Menegotti Antonio,  Brut 2009, Ch 70%, Corvina 30%

Siamo tutti incuriositi di sentire l’effetto che fa spumantizzare l’uva corvina che prende parte alla formazione di vini con strutture possenti come l’amarone. Alla vista è accattivante; ottima brillantezza con leggere nuances satinate che impreziosiscono il giallo paglierino di fondo.

Piacevole la formazione di co2 nel bevante. Naso poliedrico ed accattivante. Abbiamo un grande ventaglio di sensazioni olfattiva; si parte da quelle di mele verdi per spostarsi su quelle di arachidi appena sgusciate, per passare da ricordi caseari di burro e formaggi a pasta tenera per arrivare ad accenni di distillato.

In bocca è perfettamente equilibrato fra le sue componenti con una piacevole e decisa freschezza in armonia con una leggera sapidità. Nella struttura ben si integra la bollicina che scivola rotonda sulla nostra lingua. Durevole il ricordo post deglutizione.

 

www.sommelierxte.it Cocchi Totocorde 2009 Brut BDOCG Alta Langa: Giulio Cocchi, “Totocorde” Brut 2009,  Pn 70%, Ch 70%

Finiamo il nostro giro con questo prodotto che sosta ben quattro anni a contatto con le fecce prima di iniziare il processo di commercializzazione. Il colore è il più carico di tutti i precedenti campioni il che potrebbe lasciare presagire una maggiore struttura.

Brillantezza e perlage non sono da meno di quanto visto fin’ora, anzi il colore più intenso amplifica la brillantezza della luce. Naso basato su note fruttate di mela, susina aspra e ricordi di piccoli frutti rossi; dopo un paio di olfatazioni si percepisce anche una nota balsamica di piacevolissima mentuccia.

In bocca è più austero di quanto aveva promesso al naso; ce lo saremmo aspettati più largo ed invece resta ben costretto da una decisa freschezza che produce notevole salivazione.

Bollicina rotonda e con giusto grip gustativo. Il retrogusto si raccorda con quanto percepito all’esame olfattivo.

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