Figli di una Bollicina Minore VI – Gli autoctoni

Sono ripartite le serate de FBM VI. Tanta strada abbiamo fatto come precursori di scoperte enologiche nel bel Paese, ma siamo consci che il cammino davanti a noi è ancora lungo. Nella prima serata della nuova edizione, che tradizionalmente ha visto il susseguirsi di cinque campioni realizzati con  vitigni autoctoni, abbiamo avuto piacevolissime sorprese. Il calendario delle prossime serate è ancora ricco di appuntamenti con alcune novità rispetto al passato. Abbiamo eliminato la serata dedicata ai prodotti pas dosè in quanto letteralmente presa d’assalto dai bubbles lover. Si è preferito inserire questa tipologia all’interno di tutte le serate allo scopo di avere un confronto con gli altri dosaggi e per permettere ad un numero maggiore di persone di poterle degustare. Altra novità è la serata con i produttori. Cinque produttori verranno di persona, in una serata appositamente dedicata a loro, a raccontarci con la propria voce i vini in degustazione, la loro azienda ed il percorso fatto per arrivare a quello che troveremo nel bicchiere. Invariata la regola di servizio che vede serviti prima i prodotti con minore contatto con i lieviti in bottiglia rispetto a soste più lunghe. Consolidata la partecipazione del secondo narratore accanto al sottoscritto per raccontare i vini. Ieri sera è stata la volta di Marco Stagi, che con competenza e la giusta ironia ha coinvolto i partecipanti presenti. Vi do appuntamento mercoledì 21 novembre per la serata dedicata al nebbiolo dal titolo Nebbiolo: sensualità o potenza? … stay tuned

Veneto, Maeli, Pas Dosé 2015 Moscato Giallo 100% pds 12

La cantina Maeli si trova a Baone, nel cuore dei Colli Euganei e le vigne sono allevate su terreno di origine vulcanica, ricco di calcare e argilla. Mineralità e potenza abbinate ad un vitigno, localmente chiamato fior d’arancio,  normalmente relegato a prodotti da fine pasto. Bella sfida. Ammaliante alla vista nella sua veste dorata arricchita di piccole perle. Impronta aromatica al primo naso, accompagnata da note floreali di zagara a cui si aggiungono ricordi di frutta matura a pasta gialla nostrana e tropicale. Sul finale una piacevole pungenza minerale. In bocca, per un breve istante si riconosce il varietale che invece di virare verso sensazioni dolci viene domato e ricondotto a sensazioni minerali, quasi saline. La bollicina con buona spinta tattile aiuta a rendere gustosa la beva. Buona la persistenza gusto olfattiva. Ringrazio Elisa, per averci permesso di poter degustare questo prodotto, unico nel suo genere, che ha fatto parlare molto nel corso della serata.

Toscana, Baldetti, Brut s.a., Grechetto 50%, Chardonnay 50% pds 24

Ci spostiamo in Toscana, terra vocata ai vini rossi e precisamente a Cortona nota per le sue interpretazioni di syrah che qui ha trovato un habitat favorevole. Il prodotto che ci accingiamo a degustare invece è figlio di un uvaggio bianco che strizza l’occhio alla vicina Umbria. Brillante e con buona produzione di schiuma alla mescita. Tonalità meno accesa del precedente campione. Al naso ci accoglie con una bella nota fragrante di crosta di pane che col passare del tempo vira su note casearie. Sorreggono la spinta olfattiva anche sensazioni di frutta non perfettamente matura che possono ricordare una susina ed una pesca. Amalgama il tutto una piacevole sensazione minerale riconducibile al territorio ed al Grechetto. Il gusto è coerente con quanto percepito al naso. Composto nell’entrata in bocca, la bollicina resta avvolgente per tutta la deglutizione. Riempe la cavità orale con buon equilibrio e piacevole nota salmastra sulla chiusura di bocca. Ringrazio Alfonso ed i figli per essersi privati di alcune bottiglie delle loro 3.000 per averci dato la possibilità di assaggiare questo prodotto.

Veneto,  Cascina Mondator, Pas dosé s.a. “Bolledipi”, 40% Garganega, 30% Bianca Fernanda, 30% Corvina pds 30

Torniamo in Veneto per assaporare un metodo classico che sosta 30 mesi sulle proprie fecce. Figlio di uve tipiche del territorio di Custoza viene realizzato in soli 1.200 esemplari. Alla mescita produce una soffuce schiuma che si dirada velocemente; anche il perlage è poco presente all’interno del bevante, ma potrebbe essere il grasso delle nostre labbra ad impedirne la formazione. Lo portiamo al naso e la massa di profumi è interessante. Sono sensazioni più cupe dei precedenti campioni ma di grande impatto. Ci accoglie con una bella nocciola tostata, frutta disidratata, accenni erbacei secchi riconducibili a del fieno essiccato. In bocca ha una bella struttura, piacevole freschezza e buon equilibrio. Unica pecca una bollicina troppo evanescente e sfuggevole che non riesce a dare il giusto grip al prodotto. Un vero peccato. Abbiamo ipotizzato che fosse un problema delle bottiglie. Ad ogni modo visto che Roberto e Silvia saranno presenti alla prossima edizione del Mercato dei Vini organizzato da FIVI i prossimi 24 e 25 novembre, andrò a porre direttamente a loro la questione.

Piemonte, Cascina Albano, Pas Dosé s.a. “PerSchers” Arneis 70%, Chardonnay 30% pds 48

Capatina in Piemonte, nella zona del Barbaresco,  per degustare questo particolare prodotto, fatto “per scherzo” in sole 1.333 bottiglie. Già dall’etichetta si percepisce a voglia di mettersi in gioco e di giocare. La donna con la capigliatura aristocratica settecentesca, il sorriso ammiccante e le bolle di sapone che simboleggiano il perlage, incuriosiscono il degustatore. Forma una schiuma persistente appena entra in contatto col bevante che diradandosi mostra un perlage fino non molto persistente. Al naso i profumi sono fragranti, non solo per il riconoscimento dei lieviti, ma anche per la pungenza degli aromi. Apre con note agrumate che si allargano ad un frutto tropicale come papaia e frutto della passione ed accenna ad un leggero tostato in chiusura. In bocca se ne apprezza la croccante sapidità che collabora a renderlo gustoso alla beva. La bollicina, ben presente ed integrata nel vino, accarezza con forza la lingua e la cavità rendendo tattile il vino. Il ricordo è piacevolmente lungo ed integro.

Toscana, Fagnani, Brut 2013 “Bolle”, Sangiovese 60%, Pinot Nero 40% pds 48

Non potevamo che chiudere con un prodotto toscano; ci fermiamo a Bellaria. Su terreno galestro, vocato per la produzione dei rossi, vengono allevati i due vitigni che originano la cuvée. Alla vista, il giallo paglierino di base, con nuances quasi metalliche, è impreziosito da una notevole produzione di piccole scoppiettanti bollicine. Al naso la presenza di piccoli frutti rossi e di una rosa canina indirizzano la mente alle uve rosse di provenienza. Il profumo si ampia con ricordi di pompelmo rosa e susina. In bocca entra impetuoso, poi si richiude e resta nei suoi binari. La bollicina aiuta sia la freschezza che la sapidità nel loro lavoro. A bocca asciutta abbiamo il ritorno delle sensazioni percepite al naso sul retro bocca. Sapidità decisa ma posizionata anch’essa vicino al palato. Piacevolmente persistente nel ricordo. Degna chiusura del nostro primo percorso…

 

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