Bianchi alla cieca

www.sommelierxte.it DegustatoriContinuano le serate alla cieca degli irriducibili degustatori capeggiati da me medesimo..:-) Oddio non è un grande sacrificio trovarsi ogni due settimane con qualcosa di piacevole da bere, sicuramente alla lunga può diventare stancante, ma che ci volete fare… a qualcuno deve pur toccare questo sporco lavoro..:.-) Come in ogni didattica sequenza che si rispetti dopo le bollicine devono essere serviti i vini bianchi fermi, per cui la degustazione questa volta è improntata su questo tipo di prodotto. Ogni partecipante ha stappato, in totale riservatezza, la bottiglia rigorosamente stagnolata proveniente dalla regione che aveva dichiarato di portare, ha fatto sparire il tappo ed ha eliminato anche l’eventuale fascetta della zona di produzione per evitare di dare suggerimenti agli “avversari”. Le bottiglie sono state messe e rimescolate in due boule messe a disposizione dal ristorante l’OCA, che ormai è diventata la nostra casa per questi eventi, e con un sistema casuale sono state prese tre alla volta e versate nei bicchieri. Compito dei degustatori ovviamente era quello di riconoscere la regione di provenienza, il vitigno utilizzato ed in aggiunta il produttore e l’anno di vendemmia. Come in tutte questo tipo di degustazioni non sono mancate le castronerie più assurde, ma anche buoni spunti su cui riflettere per arrivare al bandolo della matassa. 13 partecipanti, per fortuna non ero il più giovane…-), 14 bottiglie (chi ci segue si ricorderà che nelle bollicine alla cieca era stato portato uno charmat e quindi per pareggiare i conti il degustatore ha portato due bottiglie questa volta), nessuno che ha saputo riconoscere totalmente quanto chiesto, 4 degustatori che hanno riconosciuto 7 regioni e vitigno, 6 degustatori che hanno riconosciuto 6 regioni e vitigno. Decisamente una serata interessante che ha messo alla prova la memoria storica di ognuno di noi. Devo fare i complimenti ai miei compagni di avventure in quanto tutti i vini sono risultati estremamente interessanti ed alcuni a me totalmente sconosciuti. Di seguito vi riporto le mie note degustative dei tre campioni che a mio parere sono risultati i più interessanti della degustazione.

www.sommelierxte.it Bronner-Julian-2013DOC Alto Adige, Lieselehof – Julian – Bronner 100%

Visto che ormai siamo in quaresima, mi cospargo il capo di cenere, ma non avevo mai avuto modo di bere questo vitigno allevato nei pressi del lago di Caldaro. Il Bronner, come si legge sul sito del produttore, è un incrocio di Seyve-Villard 5-276 X (Riesling x Pinot Grigio) X (Zarya Severa x Saint Laurent) con caratteristiche organolettiche veramente uniche. Giallo paglierino, cristallino, con buona consistenza alla vista. Intrigante al naso con leggere note di idrocarburo supportate da un buon minerale che si allargano per lasciare il posto a sensazioni più dolci di miele e frutti tropicali per chiudere con ricordi agrumati. Stesso comportamento anche in bocca: entra stretto, si allarga e poi tende a ritornare sui binari iniziali. Struttura ed equilibrio di rilievo che vengono apprezzate nella persistenza di beva.  Piacevole scoperta che non mancherò di riassaggiare nei prossimi anni.

www.sommelierxte.it Semidano-Cantina di MogoroDOC Sardegna Semidano – Cantina di Mogoro – Puistéris – Semidano 100%

Anche in questo caso mi trovo davanti un perfetto sconosciuto, ma non tardo a fare le presentazioni..:-) Il Semidano è un vitigno di cui si hanno i primi riferimenti storici nel 1780 che ha trovato nella zona di Mogoro il su habitat naturale, tanto da guadagnarsi la sottozona all’interno della DOC. Alla vista è di un giallo paglierino cristallino con ottima luminosità e buona consistenza. Al naso le caratteristiche dei vini dell’Isola sono riconoscibili e riconducibili alle sensazioni della macchia mediterranea, ginestra, mirto per poi perdersi in accenni di zafferano e papaia; in successione un piacevole minerale ed una nota di miele chiudono lo spettro olfattivo. In bocca spicca il suo equilibrio giocato più sulla sapidità che sulla freschezza. Piacevole alla beva con una buona struttura di corpo ed un lungo ricordo gusto olfattivo. Non mancherò di riassaggiare anche questo campione.

www.sommelierxte.it Fenile-Ginestra-Ripoli-Marisa-CuomoDOC Costa d’Amalfi Sottozona Furore – Marisa Cuomo – Fiorduva – Fenile 30%, Ginestra 30%, Ripoli 40%

Fortunatamente il terzo prodotto è una vecchia conoscenza… La cantina di che produce il Fiorduva non ha certo bisogno di presentazioni ed i riconoscimenti che questo vino ha preso nelle varie guide nel corso degli anni sono sotto gli occhi di tutti. Mi ha fatto piacere posizionarlo nel mio podio avendolo degustato alla cieca e quindi senza nessun timore reverenziale di etichetta. Alle volte anche le guide c’azzeccano…-) Visivamente si percepisce il calore del territorio che si manifesta in un bel giallo carico ammaliante ed una buona persistenza durante la rotazione nel bevante. Naso intenso e complesso. L’allevamento in legni piccoli non prevarica le sensazioni, ma anzi le accresce facendo maturare le sensazioni floreali e fruttate sia classiche che tropicali; come un pizzico di sale spunta qua e la una sensazione minerale. In bocca la struttura è possente ma dinamica e ben equilibrata. Non stanca le papille e dopo la deglutizione la bocca non è affaticata, ma pulita e pronta per un altro sorso. Lungo il ricordo in bocca di questo vino che chiude con note aromatiche tipiche di vini con residuo zuccherino elevato, ma sempre con i piedi ben piantati nella freschezza di beva.

 

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